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WhatsApp Pay, cosa è e quando sarà disponibile in Italia
Il settore dei pagamenti ha subito notevoli cambiamenti nel corso degli anni: se da un lato sono aumentati in modo esponenziale quelli effettuati mediante carte di credito e di debito, dall’altro stanno prendendo sempre più piede anche le piattaforme create ad hoc per pagare senza usare password o codici e per scambiare denaro. Tutto quello che occorre avere a portata di mano per completare l’acquisto è il proprio smartphone.
In questa panoramica si inserisce perfettamente la novità proveniente dal quartier generale di Menlo Park: dopo aver annunciato Libra, la criptovaluta ideata da Facebook che dovrebbe debuttare entro il 2020 (seppur tra problemi e resistenze), Mark Zuckerberg è pronto a lanciare un nuovo metodo di pagamento basato sull’applicazione di messaggistica istantanea più famosa al mondo: WhatsApp Pay.
Indice dei contenuti
WhatsApp Pay, ecco cosa sapere
Le mire espansionistiche dell’azienda californiana non si limitano al mondo dei social, di cui è la principale rappresentante con Facebook, Instagram e WhatsApp, ma abbracciano anche il ramo dei pagamenti digitali: Zuckerberg punta, infatti, alla monetizzazione dei propri utenti e alla creazione di un proprio sistema di pagamento simile a Google Pay e ad Apple Pay.
Integrato direttamente con WhatsApp, WhatsApp Pay consentirà a chi ne farà uso di effettuare operazioni di pagamento nella vita quotidiana, come pagare la spesa fatta al supermercato o inviare dei soldi a familiari e amici. Attraverso l’applicazione ogni utente avrà la possibilità di registrare le proprie carte di credito e trasferire denaro direttamente dalla piattaforma.
WhatsApp testato in India
Al momento il nuovo servizio è in fase di test in India, ma dovrebbe essere lanciato nel 2020 e arrivare anche in altre nazioni, Italia compresa. Stando agli esperti, i test stanno procedendo in maniera spedita, anche se pare si sia registrato qualche ritardo per quanto concerne la gestione dei vari dati dei pagamenti digitali.
Sembrerebbe, infatti, che al momento il sistema sia strutturato sul Paese scelto per testare la nuova piattaforma. Questo significa che le normative vigenti in India in merito al funzionamento della banca centrale indiana permettono di elaborare i dati fuori dai confini nazionali, ma è obbligatorio che essi facciano ritorno nei server indiani per vietarne la copia oltre la penisola.
Quando arriverà in Italia
Ritardi a parte, non vi è alcuna informazione certa sulla data di lancio del nuovo servizio di pagamenti digitali in Italia. Quello che sappiamo per certo è che una volta varcati in confini dell’India per la piattaforma sarà impiegata una tecnologia transnazionale che possa consentire l’utilizzo di WhatsApp Pay in tutto il mondo.
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