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Apple si scusa: Siri registrava atti sessuali degli utenti
Dopo il polverone sollevato da The Guardian, denunciando il fatto che Siri ascoltasse le conversazioni degli utenti, giungono le scuse ufficiali di Apple in merito ad un’indiscrezione che aggrava ulteriormente la sua posizione: l’assistente vocale del colosso di Cupertino registrava gli utenti mentre erano impegnati in atti sessuali.
Una violazione della privacy gravissima a cui si aggiunge il fatto che questi audio in entrata venissero giornalmente ascoltati dai dipendenti incaricati di verificare e migliorare l’esperienza con Siri.
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Il mondo sommerso delle registrazioni di Siri
A diffondere queste informazioni in forma anonima (per paura di subire ritorsioni e perdere il posto di lavoro) sarebbe stata proprio una fonte interna all’azienda. Siri può essere attivata sia pronunciando «Ehi Siri» sia riproducendo suoni similari, ma stando alle sue affermazioni sembrerebbe che l’assistente vocale sia in grado di attivarsi “per errore” anche col semplice rumore di una zip che si apre.
L’assistente vocale si attiva anche alzando l’Apple Watch, lasciandosi così a disposizione ben 30 secondi di “ascolto involontario”: in questo lasso di tempo è già possibile farsi un’idea di quello che l’utente sta facendo in quel preciso momento, ecco perché oltre agli audio di natura sessuale sarebbero stati registrati anche dialoghi di altro genere ed entità, come quelli tra persone che vendevano e compravano droga o riguardanti questioni mediche particolarmente delicate.
Insomma, la storia delle registrazioni di conversazioni riservate da parte di Siri (e altri assistenti vocali tra cui Cortana e Google Assistant) appare sempre più torbida, gettando un velo nero sulle grandi società hi-tech che tutti noi conosciamo.
Apple, scuse ufficiali e provvedimenti
Lo scandalo che ha coinvolto Apple è scoppiato a inizio agosto, dopo la notizia dell’assunzione dei collaboratori con l’intento esplicito di ascoltare le conversazioni degli utenti tramite Siri. L’azienda ha voluto scusarsi pubblicamente per questa pratica e ha annunciato che prenderà provvedimenti per cambiare la sua politica di tutela della privacy.
Sospeso il programma Grading
In particolare, è stato ufficialmente sospeso il programma Grading messo in atto per monitorare e valutare la qualità delle interazioni degli utenti con il famoso assistente vocale. Si tratta, però, di una sospensione momentanea, perché riprenderà, infatti, in autunno.
Trattandosi, però, di una attività svolta da persone fisiche e avendo compreso la preoccupazione degli utenti in merito a questo particolare, la vicenda ha già avuto i suoi risvolti negativi: già nella sola sede di Cork in Irlanda, Apple avrebbe infatti già licenziato oltre 300 impiegati, gli stessi che erano stati assunti proprio per ascoltare i file audio delle varie interazioni con Siri.
Attivazione dell’opzione opt in
Oltre alla sospensione temporanea delle registrazioni, Apple ha fatto sapere che la loro archiviazione non avverrà più in maniera automatica, e quindi in qualità di impostazione predefinita, ma solo previa autorizzazione esplicita da parte dell’utente attraverso l’opzione opt in.
Chiunque deciderà di sottoscriverla, avrà la garanzia che ai file audio potranno avranno accesso solo i dipendenti Apple e che, in caso di registrazioni acquisite in seguito ad attivazioni accidentali e involontarie di Siri, i messaggi saranno eliminati.
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