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Instagram, contro il cyberbullismo grazie all’intelligenza artificiale
Secondo i dati diffusi da una delle organizzazioni di beneficenza anti-bullismo più grandi al mondo, Ditch the Label, Instagram è il social più usato per scrivere commenti offensivi. Lo dimostra un’indagine condotta su più di 10.000 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 20 anni, il 7% dei quali ha dichiarato di essere stata vittima di bullismo su Instagram (a seguire Facebook col 6%, Snapchat col 5% e Twitter col 2%).
Gli adolescenti sono il bersaglio più colpito: nella mischia della fascia più interessata dalla delicata questione non ci sono solo le vittime, ma anche i carnefici, e i giovani fruitori dell’app sono anche quelli meno inclini a cercare protezione e a denunciare le aggressioni che hanno subito online.
Instagram sul proprio blog racconta, infatti, proprio questo: molti ragazzini hanno paura a segnalare, bloccare e cancellare i bulli perché temono possano esserci delle ripercussioni nella vita reale. Ecco quindi che il popolare social ha deciso di intervenire in maniera ancora più decisa contro il cyberbullismo mediante l’implementazione di due nuove funzioni.
Indice dei contenuti
Due nuove funzioni per combattere il bullismo
Instagram impugna l’arma più potente che esista per affrontare il problema del cyberbullismo: l’intelligenza artificiale. Da un lato come forma di prevenzione, evitando che gli utenti possano ricevere attacchi, dall’altro per supportare le vittime nel miglior modo possibile. L’intelligenza artificiale è usata da Instagram già da tempo per capire quali sono le dinamiche del cyberbullismo tra gli utenti e in che modo questi reagiscono ai contenuti più sensibili (foto, video e commenti). Quali sono, quindi, le novità? Ve le riveliamo subito.
Doppia conferma prima di pubblicare il commento offensivo
L’intelligenza artificiale è addestrata affinché i commenti possano essere sondati e verificati. Chi ne scrive uno ritenuto potenzialmente offensivo viene contattato dall’app che provvede a chiedergli una doppia conferma prima di pubblicarlo.
Quando il bullo riceve la notifica, può decidere di non commentare più, e in questo modo il destinatario del gesto di cyberbullismo non riceve nulla. I primi test sono stati confortanti: la nuova funzione ha infatti dissuaso molti utenti dal lasciare commenti violenti e di cattivo gusto, portandoli su una via decisamente più retta.
Funzione “Restrict”
Qualora l’utente incriminato decida, invece, di confermare la pubblicazione, può essere ignorato e isolato sfruttando la funzione “Restrict” (il comando dovrebbe essere tradotto come “Limita”). Così facendo, ogni azione del bullo viene bloccata, ma non si accorgerà di nulla perché vedrà il suo commento regolarmente pubblicato.
L’aggiornamento fa sì che le azioni di una determinata persona possano essere bloccate sul proprio account, rendendo i commenti del bullo visibili solo a se stesso e all’utente che lo ha bloccato, mentre tutti gli altri follower non visualizzeranno nulla. Insomma, una funzionalità che tutela tutti quegli adolescenti spaventati che non osano segnalare o prendere provvedimenti nei confronti del loro carnefice.
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