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I prossimi pagamenti digitali? Con un anello tech e con l’unghia
Dallo smart ring di Intesa San Paolo al chip integrato in Nail Pay presentato da Mastercard
I sistemi di pagamento digitale di tipo contactless stanno virando verso soluzioni sempre più miniaturizzate, veloci e protette, come mostrato nelle scorse ore da due interessanti progetti emersi dal Salone dei Pagamenti in corso a Milano. Le novità esplorano nuovi supporti per la comunicazione sicura per le autorizzazioni bancarie, in sostituzione alla classica carta di credito o bancomat o all’uso dello smartphone o smartwatch. Da un lato c’è lo smart ring di Intesa San Paolo, Mastercard e Tapster che punta su un indossabile minimalista come un anello e dall’altro c’è la curiosa Nail Pay sempre di Mastercard che innesta un piccolo chip sull’unghia, per pagamenti al volo con un semplice gesto.
L’anello smart di Intesa San Paolo
Lo smart ring è una soluzione già vista con il celebre indossabile Oura che integra componenti e capacità di un normale smartwatch nella dimensione di un anello. Intesa Sanpaolo e Mastercard hanno collaborato con l’azienda svedese Tapster alla realizzazione di uno speciale dispositivo da infilare al dito che può sostituire alla perfezione le carte. Realizzato in ceramica e legno così da garantire resistenza, durabilità e impermeabilità, lo smart ring integra chip nfc e l’attivazione è molto rapida grazie al codice qr che lo accompagna: basterà infatti inquadrarlo con l’app Intesa Sanpaolo Mobile per utilizzarlo da subito. Verrà messo in commercio da metà dicembre, potendolo abbinare alla propria carta Intesa Sanpaolo del circuito Mastercard per pagamenti contactless della vita quotidiana, in modo particolare le piccole transazioni.
Nail Pay, per pagare con l’unghia
Si dice “pagare sull’unghia” quando ci si riferisce a un esborso immediato e in contanti. Nail Pay di Mastercard mantiene la rapidità della transazione, ma sposta tutto sul digitale. La soluzione mostrata a Milano segue la stessa filosofia dello smart ring, puntando però su un piccolo chip rfid da innestare all’interno dell’unghia vera o finta. Da quel momento, basterà avvicinare il dito al pos per autorizzare i pagamenti, con un semplice gesto e senza doversi portare dietro alcun dispositivo o supporto.
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