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Google Maps segnala barriere architettoniche
Google Maps continua ad aggiornarsi aggiungendo funzionalità interessanti. Da semplice navigatore GPS può essere ormai considerato una piattaforma contente informazioni su milioni di attività e negozi presenti nel mondo: per ogni esercizio commerciale è infatti possibile indicare contatti telefonici, orari di apertura e chiusura, ma anche menù per quanto riguarda i ristoranti; durante il lockdown si è rivelato utile per esempio indicando la chiusura temporanea delle attività.
La nuova funzione protagonista di quest’articolo è invece strettamente inerente all’accessibilità, è stata infatti sviluppata per segnalare le barriere architettoniche per ogni attività commerciale. Inizialmente sarà disponibile solo nel Regno Unito, in Giappone, Stati Uniti e Australia, ma la sua attivazione sarà poi estesa anche ad altri Paesi, Italia inclusa.
Ogni utente potrà conoscere i dati sulle barriere architettoniche impostando la visualizzazione dell’informazione nella sezione apposita. La funzionalità potrà essere sfruttata per sapere se un determinato locale è accessibile ai disabili, ma anche agli anziani e ai genitori con passeggino al seguito. Scopriamo meglio in cosa consiste la nuova funzione di Google Maps.
Vuoi sapere se un locale ha barriere architettoniche? Usa Google Maps
Tramite Google Maps puoi scoprire se esercizi commerciali, locali, uffici pubblici e altri luoghi all’aperto hanno barriere architettoniche o meno. Come si fa? Per prima cosa devi aprire Google Maps, fare click sul tuo profilo (icona in alto a destra) e accedere alle “Impostazioni”.
Qui puoi leggere la voce “Accessibilità”: selezionala per attivare al suo interno “Posti accessibili”. Una volta eseguiti questi passaggi, puoi tornare ad usare l’applicazione come sei solito fare. Le informazioni sulle barriere architettoniche saranno visibili nella scheda relativa ad ogni attività: posti a sedere, parcheggio e rampe di scale dedicati ai disabili, ma non solo.
Informazioni sull’accessibilità: chi le fornisce?
Le informazioni sull’accessibilità provengono dalle schede Google My Business che le stesse attività commerciali sono tenute a compilare. Per quanto, però, ogni esercizio o locale possa fornire dati attendibili, Big G ha deciso di fare affidamento sulle sue guide locali sparse in tutto il mondo (circa 120 milioni).
Alle guide locali, dal 2017, sono state poste varie domande sull’accessibilità dei luoghi visitati, quesiti del tipo “C’è un parcheggio riservato ai disabili?” o “C’è un accesso per i disabili?“. Il compito delle guide locali è, dunque, quello di confermare o smentire quello che i titolari della attività hanno dichiarato nella scheda Google My Business. Insomma, un lavoro di squadra per consentire a disabili, anziani e genitori con passeggino di frequentare solo posti a loro davvero accessibili.
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