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FaceApp, impazza la moda del cambiare sesso
Noi utenti siamo davvero strani. Sosteniamo ferventi battaglie convinti che un’app come Immuni (di indubbia utilità data l’emergenza coronavirus) possa ledere la nostra privacy e poi affidiamo la nostra identità ad un’applicazione che ha sollevato (e continua a farlo) molteplici perplessità per quanto riguarda l’utilizzo dei dati personali. L’app di cui stiamo (nuovamente) parlando è FaceApp, tornata alla ribalta in seguito a una delle mode dilaganti del momento: cambiare i connotati per trasformarsi nella versione opposta al proprio sesso.
FaceApp era finita sotto i riflettori mesi fa per il filtro che permette di invecchiare il volto; questa volta invece il merito è di un altro filtro con cui è possibile cambiare sesso. Il procedimento da seguire è sempre lo stesso: basta caricare una foto sulla piattaforma e applicare il filtro desiderato; la trasformazione in donna o uomo (a seconda del sesso di partenza) avviene in un attimo e il risultato può essere condiviso con i propri amici per riderci su.
Non solo comuni mortali, ma anche attrici e attori famosi hanno voluto provarlo spinti dalla curiosità di vedersi completamente cambiati. Ecco perché l’hashatg #FaceApp è di nuovo diventato trending topic in questo ultimo periodo.
Come cambiare sesso con FaceApp
Come sarebbe il tuo attore preferito se si trasformasse in donna? E una modella famosa se diventasse uomo? Per rispondere a queste domande basta usare il filtro di FaceApp che permette di cambiare il sesso di una persona. In che modo?
Devi avviare l’applicazione, eseguire l’upload della foto di chi vuoi trasformare nel sesso opposto e attendere che compaia la schermata dedicata all’editing dell’immagine. A questo punto puoi scegliere di applicare uno dei filtri a disposizione, nello specifico “Sesso“: facendo click su “Uomo” o “Femminile”, l’utente in foto sarà trasformato nel suo corrispettivo maschile o femminile grazie all’intelligenza artificiale.
Leggi anche: FaceApp e privacy: dove vanno a finire le foto che scattiamo?
Non dimenticare, però, che i dubbi sulla privacy emersi lo scorso anno e sollevati dagli esperti di cybersecurity non sono affatto svaniti, quindi bada bene alle applicazioni che decisi di usare.
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