Android 11 e privacy
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Android 11 ci proteggerà dalle app spione

Android 11 proteggerà maggiormente la nostra privacy andando ad agire sui permessi concessi alle applicazioni. Rispetto a quanto è già possibile fare con Android 10, la nuova versione del sistema operativo consentirà per esempio di concedere il permesso solo una volta oppure soltanto quando l’app è attiva in primo piano.

Quali sono, quindi, i nuovi permessi? Di sicuro quello di accedere al microfono e alla fotocamera: qualora non volessimo concederli, le applicazioni in background che li richiederanno saranno bloccate. In questo modo sarà possibile tutelare la nostra privacy secondo due modalità: i malware non potranno più sfruttare la fotocamera per raccogliere dati e le app ufficiali saranno costrette ad essere meno spione.

Android 11 vs app che spiano

Per poter utilizzare le app installate sul nostro smartphone dobbiamo concedere una lunga serie di autorizzazioni: si tratta di permessi che il dispositivo richiede per accedere ad esempio al microfono e alla fotocamera, ma anche al Wi-Fi e al GPS. Sebbene siano necessarie per far funzionare le applicazioni in maniera corretta, in alcuni casi le autorizzazioni per certe app sono incomprensibili: fornire informazioni sulla nostra posizione, ad esempio, può essere utile per Google Maps, ma non per Twitter, quindi perché ci vengono richieste?

Android 11 giunge in nostro soccorso permettendoci di controllare in misura maggiore cosa concedere e cosa no, permettendo l’accesso al microfono e alla fotocamera solo durante l’esecuzione effettiva dell’applicazione.

Leggi anche: Android 11, ecco le novità rivelate per sbaglio

Android 11 vs malware

Per quanto riguarda, invece, le app contenenti virus di varia natura, il discorso si fa più grave. Queste applicazioni usano le autorizzazioni loro concesse per violare la privacy dell’utente che le installa sul suo dispositivo. In che modo? Spiandolo proprio attraverso il microfono o la fotocamera. Questo significa che può essere tracciato da remoto, mettendo a repentaglio la sua riservatezza.

Con Android 11 le app infette da malware possono essere bloccate semplicemente decidendo di non concedere i permessi richiesti: così facendo, i virus in questione non potranno accedere ad alcuna funzione mentre le applicazioni restano attive in background e il telefono non potrà essere usato come strumento di spionaggio.

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